Alla base di questa decisione c’è la consapevolezza che il precedente modello, basato sugli incentivi alle iniziative individuali del singolo cittadino o della singola impresa, comporti costi insostenibili per il sistema senza garantire un volume di iniziative adeguate alla decarbonizzazione.
Una Comunità Energetica Rinnovabile garantisce:
L’obiettivo primario di una Comunità Energetica Rinnovabile è di fornire a livello comunitario benefici economici, sociali e ambientali ai propri azionisti, ai membri o alle aree locali in cui opera, piuttosto che profitti finanziari.
Benefici economici: l'energia auto consumata all'interno delle Comunità verrà incentivata secondo quanto previsto dal futuro decreto del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE).
Benefici sociali: con l’autoproduzione, l’energia viene condivisa tra gli stessi abitanti della Comunità Energetica Rinnovabile.
Benefici ambientali: con un impianto di produzione, si riducono le emissioni di CO2 sfruttando l’energia prodotta da fonti rinnovabili
Possono realizzare le Comunità Energetiche Rinnovabili: cittadini, enti locali, associazioni, condomini, terzo settore, cooperative, enti religiosi, piccole e medie imprese.
I benefici per le Comunità Energetica sono l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, i minori costi dell’energia per i cittadini e le imprese, le nuove opportunità economiche per il territorio.
Per alle agevolazioni è necessario individuare un’area dove realizzare l’impianto e altri utenti con cui associarsi connessi alla stessa cabina primaria.
Si crea la CER con uno Statuto o un atto costitutivo che abbia come oggetto sociale prevalente i benefici ambientali, economici e sociali.
Si Verifica in via preliminare con il Gestore Servizi Energetici (GSE) se il progetto può essere ammesso all’incentivo (facoltativamente).
Si acquisiscono le autorizzazione ad installare e connettere l'impianto alla rete,
Si richiede l’incentivo al GSE.